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7 commenti su “Contrasti metropolitani”

  1. Interessante per le due figure che sembrano del tutto estranee, anzi direi spaesate, nel contesto tipicamente consumistico. Incredibile come lo scorcio mi ricordi Torino, anche se ovviamente potrebbe essere stata scattata in mille altre città.

  2. Scatto molto interessante, anche se appaiono estranei nel nostro credere quella bimba non può essere da sola. Dalla foto certamente traspare uno stato d’animo pensieroso e assorto per l’uomo, mentre la bambina (penso che lo sia) è attratta ed interessata dalla vetrina.
    Il rapporto bambina vetrina non è fortissimo ma evidente, magari un passo in più e si cetrava meglio il racconto.
    La foto ovviamente mi piace, anche se di spalle, il racconto è ben leggibile.
    La luce è molto buona, senza contrasti eccessivi, segno di equilibrio tra esterno ed interno.
    Giovanni.

  3. In termini strettamente fotografici il contrasto non appare immediatamente evidente, a mio avviso, se non nell’aspetto della luminosità del negozio e la bassa luce che avvolge chi cammina; nell’interpretazione del contesto, tuttavia, una certa contraddizione fra consumi e (forse) povertà sembra apparire; certamente però, allargando il quadro concettuale, un possibile contrasto fra i segni dei (liberi) costumi occidentali (vedi i bikini del negozio) e certe arretrate tradizioni che (ad esempio) ancora prevedono la scelta del coniuge delle figlie da parte del padre può essere colta.
    Chissà quanto libera sarà, ovvero quanti contrasti dovrà affrontare questa bimba, per gestire secondo le sue inclinazioni il suo futuro. ^A^

  4. Credo che il contrasto vi sia, non tanto nell’apporre le persone alla vetrina, ma sopratutto nel vestire della bambina stessa, un vestito all’occidentale, con tanto di scarpe da tennis, felpa e geans con il velo che porta in capo.
    Fotograficamente buona la luce, ma avrei aspettato ancora qualche passo per posizionarli più centrali rispetto alla vetrina.
    ciao giuliano.

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