Impostazioni della fotocamera 1

Suggerimenti fotografici       

Consigli utili per la ripresa 
Impostazioni della fotocamera (prima parte)

Ho scritto questo manualetto con l’intento di dare dei consigli semplici per facilitare la fase di ripresa di una scena. L’obiettivo è quello di proporre alcune modalità di ripresa che ci costringono a riflettere “accendere il cervello” prima di fare Click. Non è adatto a fotografi esperti perché spiega in modo elementare ed intuitivo gli argomenti trattati. Argomenti che è possibile approfondire trovando in rete trattati in modo ben più esaustivi.

Parto da alcuni automatismi presenti su quasi tutte le fotocamere.
– Ripresa con priorità di diaframma (fissare un diaframma di scatto, il tempo sarà variato in modalità automatica dalla fotocamera in base alla luminosità della scena).
– Ripresa con priorità di tempo d’esposizione (fissare un tempo di esposizione, il diaframma sarà variato in modalità automatica dalla fotocamera in base alla luminosità della scena).
– Ripresa manuale (fissare sia il tempo di esposizione che il diaframma di scatto).
– Ripresa con modalità di messa a fuoco automatica (obiettivo in AF auto).

Vediamo come utilizzarli al meglio, e dove utilizzare l’uno o l’altro.
Altro automatismo presente nel pulsante di scatto, con mezza corsa si attiva contemporaneamente la messa a fuoco automatica e la regolazione dell’esposizione; inoltre pigiando a fondo il pulsante si provoca l’esposizione del sensore (acquisizione foto); solo per le fotocamere reflex si produce anche l’alzamento dello specchio del mirino.
Parto da qui per consigliare di separare l’atto della messa a fuoco da quello della regolazione dei parametri di scatto (del tempo di esposizione se si è in “Priorità di diaframma”, o del diaframma se si è in “Priorità di tempo”).
Perché è utile tenere separate i due automatismi.
Con la scelta del punto di messa a fuoco si fa la scelta della più importante caratteristica della composizione della scena.
Con la scelta del punto di misurazione della luce si fa la scelta di quale zona, della scena, tenere correttamente esposta e, di conseguenza, avere sottoesposte quelle con luminosità minori e sovraesposte quelle con luminosità maggiori.
Quindi tenere queste due fasi separate aiuta non poco a riprendere con cognizione e soggettività la scena; il punto dove misurare la luce non coincide quasi mai con quello dove mettere a fuoco.
Quindi, sequenzialmente le azioni da fare prima del click. Guardare la scena e decidere se impostare “priorità diaframma o priorità di tempo”, puntare la fotocamera e scegliere  il punto su cui fare la messa a fuoco (pulsante diverso da quello di scatto), poi spostare la fotocamera ed eseguire la misurazione della esposizione (mezza corsa pulsante di scatto), poi, con il pulsante pigiato a mezza corsa, spostare la fotocamera per comporre la scena e scattare.

Per ottenere questa caratteristica di ripresa dobbiamo trovare, con l’ausilio del manuale della fotocamera, come implementare la modalità di separazione dell’AF dal pulsante di scatto, poi scegliere (tra le tante opportunità) la messa a fuoco puntiforme (consiglio sul punto centrale del fotogramma), successivamente scegliere la misurazione esposimetrica puntiforme (consiglio il punto centrale del fotogramma). Adesso la fotocamera è pronta a venire incontro a tantissime possibili condizioni di riprese.
Vediamone qualcuna: ripresa di un soggetto in penombra con luce intensa sullo sfondo ed obiettivo 50mm. Possiamo senz’altro scegliere la modalità di ripresa con priorità di diaframma. A questo punto scegliamo il diaframma, uno abbastanza aperto per avere una p.d.c (profondità di campo) poco estesa per avere uno sfondo sfocato (magari un f5,6). Se invece vogliamo uno sfondo sufficientemente nitido dobbiamo chiudere il diaframma (magari un f16). Tenuto presente che, rispetto al punto di messa a fuoco, la p.d.c. è maggiore dietro a tale punto e minore prima, scegliamo l’inquadratura (composizione) ed il punto da mettere a fuoco.
Ammettiamo di voler fare un mezzobusto con soggetto di profilo in controluce.
Foto qui a lato.
Sceglieremo un diaframma aperto, f5,6 (dovrebbe andar bene) e mettiamo a fuoco sul viso, poi puntiamo la fotocamera sulla finestra e pigiamo a metà il pulsante di scatto (nel mirino si aggiornerà il tempo di scatto, ammettiamo che sia 1/250s), con il pulsante di scatto premuto a metà regoliamo l’inquadratura e scattiamo la foto. Il vantaggio delle moderne fotocamere è quello di vedere immediatamente il risultato. Ammettiamo che il soggetto sia troppo scuro mentre noi volevamo più visibilità del viso, allora ripetiamo la foto con la stessa messa a fuoco, ma cercando (muovendo la fotocamera) un punto luminoso che ci dia un tempo di esposizione più lungo del precedente, una volta trovato (ammettiamo sia 1/60s) pigiamo a metà il pulsante di scatto, poi inquadriamo e scattiamo la foto. Ripetiamo il procedimento fino a trovare l’esposizione che ci soddisfi.
E se, invece della faccia scura volevamo una ben chiara, allora dobbiamo indirizzare il punto di misurazione della luce sul viso del soggetto, di conseguenza avremo, come nella foto a lato, un controluce con viso ben leggibile e sfondo bruciato. Come si nota resta un controluce, il viso è illuminato dalla luce morbida (indiretta, riflessa dalle pareti) i contorni della figura sono avvolti da un alone chiaro sfumato; un ritratto suggestivo.

E se il soggetto è in movimento; esempio volessimo riprendere un’auto in una corsa; allora tenere separata la messa a fuoco è ancora più utile. Per prima sceglieremo l’impostazione “Priorità di tempo di scatto”. Il tempo scelto dovrà essere tanto più veloce quanto più vogliamo l’auto ferma (dipende anche dalla velocità dell’auto). Una volta fatta questa impostazione mettiamo a fuoco il punto della scena che, quando l’auto si troverà lì scatteremo la foto. Una volta sistemata la messa a fuoco facciamo una prova per controllare il diaframma con cui verrà scatta la futura foto, inquadriamo e pigiando a metà corsa il pulsante di scatto leggiamo il valore. Se il diaframma è troppo aperto (poca p.d.c. conseguenza della velocità di scatto elevata) dobbiamo agire sugli ISO della fotocamera, aumentandoli. Quando abbiamo sistemato anche questo attendiamo che l’auto si presenti nel punto scelto e scattiamo. Lo scatto avverrà senza ritardo, sarà quasi immediato perché la macchina non dovrà mettere a fuoco, ma dovrà solo misurare la luce ed impostare il diaframma. Avremo una foto con auto a fuoco e p.d.c. voluta. E se volessimo azzerare il tempo che intercorre tra premuta pulsante di scatto e cattura scena (quando la velocità dell’auto è elevata anche una frazione di secondo è importate, ci potremo trovare che l’auto ha percorso qualche metro oltre il punto prefissato e di conseguenza la foto sarà sfocata), allora dobbiamo, una volta trovati i parametri di scatto (ISO, Tempo di esposizione e Diaframma), portare la fotocamera in modalità manuale e lì imposteremo i valori trovati. È ovvio che, restando in modalità manuale con i parametri (ISO, Tempo e Diaframma) impostati, potremmo mettere a fuoco altri punti e scattare correttamente altre foto. Importante far notare che tenendo l’obiettivo in modalità AF Auto, una volta messo a fuoco, sarà difficilissimo perdere la regolazione toccando involontariamente la ghiera.

Fine prima parte.

Nella seconda parte vedremo quanto questa modalità operativa è utile in altre situazioni di ripresa.

Giovanni.

Impostazioni 1

Pandolfi Giovanni


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