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14 commenti su “Il cinema a Torino”

  1. Slideshow realizzato con il materiale fotografico inviatomi da Aurelio. L’autore si rammarica di non aver potuto completare le riprese causa Covid-19. Spera di poterle riprendere presto, così da completare lo show. Ringrazio Aurelio per la costante collaborazione alla vita del blog.

  2. Apprezzo molto l’idea di Aurelio, ne apprezzerei ancor di più la realizzazione se riuscissi ad aprire e visionare il portfolio in modo corretto, probabilmente sono io che non so farlo come si dovrebbe… ad ogni modo il mio voto è alto, questi soggetti mi coinvolgono sempre (quella di Nanni Moretti con il signore che guarda contorto è la mia preferita !)

    1. Marco che intendi per visionare correttamente. La prima slide occorre che completi il ciclo (sono cinque in una) infatti sono numerate, arrivati a 4 di 4 v’è la quinta (senza scritte) e da questa si può selezionare le altre, sempre con  calma, senza pigiare per cambiare velocemente.

  3. Trovo questa serie un ottimo lavoro, ma di assai difficile consultazione, come slide-show.

    Molto difficile con Safari (Mac), più agevole con Firefox (Mac). Occorre però procedere ad un certo punto richiamando una foto alla volta dal titolo.

    Con Firefox, all’inizio, dopo Torino Città del Cinema, parte una sequenza di scritte in automatico, che finisce con l’invito alla visione.

    Scomparsa questa scritta, si cliccano, una alla volta, le foto dell’elenco di lato, esce per breve tempo la soprascritta in grigio e così si va alla fine. Se invece clicchi  direttamente sulla foto, esce un riquadro bianco. 

    Se il meccanismo si impalla, bisogna puntare ad una foto alla volta, dal titolo; questa sembra (nei miei tentativi) l’unica possibilità, lasciando il tempo di scomparure alla scritta del riquadro grigio. 

    Con Safari ho rinunciato, è ancora più complicato.

    Ci vuole pazienza; per fortuna il lavoro di Aurelio è assai interessante e vale la pena di impegnarsi per  vederlo.

    ^A^

     

     

    1. Non te la prendere Giò, sono tecnologie complicate (altroché “intelligenza artificiale”).

      Ora funziona meglio, ma io (che ho iniziato il mio cammino nella cultura con il bidello che mi versava l’inchiostro caldo nel calamaio del banco di legno) preferisco guardare un click alla volta, foto per foto.

      Così, slow pace o meglio lento pede mi godo di più questo lavoro.

      Ciao, ^A^

  4. Rivisto con calma, facilitato dalle riduzione dei fastidi informatici, confermo il mio parere: ottimo lavoro; molto apprezzabili trovo i significativi accostamenti o addirittura le inclusioni delle persone che passano od osservano nelle installazioni che propongono alla città i ricordi o le tematiche dei film. 

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