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10 commenti su “Osservare (l’arte di)”

    1. Messo a posto le dimensioni, potevi farlo rieditando l’articolo e, pigiando sulla foto, modificare le dimensioni. Sarà per la prossima volta.

  1. Enigmatico il titolo, l’arte di chi?
    É una elaborazione?
    Ovviamente ottima per il tema.
    Interessanti sguardi, fessure uguali con interspazi crescenti.
    Dicci qualche cosa in più,
    Trovo difficile valutarla, mi riservo di farlo.

  2. Come Giovanni… Ben realizzata ma priva delle indicazioni per capire di cosa si tratta e, nel caso di un’opera d’arte, dove finisce il lavoro dell’artista e dove inizia quello del fotografo.

  3. M i sono rinfrescato la memoria facendo una ricerca,la città è Bergamo,una mostra vicino al Battistero in Piazza del Duomo,a fine settembre 2015,l’autore di nome Paolo Baraldi ha richiesto di pensare a qualcuno da ringraziare e ne ha fatto dei ritratti,io ho fotografato una scala, tra un gradino e l’altro c’erano queste paia di occhi,il mio titolo è riferito all’arte di osservare per poi scattare delle fotografie ,diverso dal guardare,come lo è il sentire e l’ascoltare
    cordialmente
    Beppe

  4. Oggi ,sul lavoro,ho pensato che dovevo dire anche come era disposta la mostra:ritratti fotografici ,formato 210×105,posti in una specie di corridoio con alla fine una scala da me fotografata
    cordialmente
    Beppe

  5. Foto assai curiosa; a prescindere però dall’origine e dalle circostanze di scatto mi sembra che le simmetrie ci siano e pure l’idea dell’osservare come azione intellettuale e riflessiva venga espressa, anche se il punto di equilibrio fra l’opera dell’artista e quella di Giuseppe non è determinabile con esattezza. ^A^

  6. Grazie delle spiegazioni, adesso la foto acquista un suo valore. Hai isolato un particolare di tutta la rappresentazione, un particolare che ti ha colpito, che ha colpito anche me. Esso assume un suo significato, a prescindere da quello assunto nell’ambito della mostra. Quindi a mio avviso un’opera a se stante.
    Sguardi attraverso fessure, occhi che scrutano ma che celano la fisionomia dell’osservatore.
    Non male.

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