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10 commenti su “Notte bianca”

  1. Non ho mai avuto modo di parteciparvi in quello scenario incantevole della Reggia, e mi dispiace, anche perchè chissà se e quando ce ne sarà un’altra di notti così…

  2. a) Una bella foto e ben realizzata, molto rappresentativa di una serata felice per moltissima gente; ci  si si sente  dentro la folla e partecipi. Questa era la vita di ieri.

    b) Una foto spaventosa, sembra di stare in una città asiatica; tutti vicini, appiccicati: una situazione davvero “VIRALE”. Questa è la vita d’oggi.

    Una foto, due versioni possibili; ottimo risultato Aurelio.

  3. Certamente ritornerà un’altra festa così, magari ci vorrà qualche tempo. L’umanità ha superato prove peggiori, non si fermerà certo al cospetto di questo virus. Bella foto, ben realizzata, un tantino nostalgica, visto il momento che attraversiamo.

  4. Si tanta nostalgia per questo effimero ma desiderato passato

    Credo che molti di coloro che desideravano una decrescita felice, ora l’abbiano provata e non credo ne siano affascinati.

    Si dovrà trovare un compromesso.

  5. Molto bella la foto!

    Sul commento relativo alla decrescita felice non mi trovo molto d’accordo. Premetto che non ne sono un fautore, anche se sono convinto che sia insostenibile un concetto di progresso fondamentalmente legato solo all’incremento del PIL e quindi della produzione, del consumo, in molti casi dello sfruttamento non ragionevole delle risorse.Quello che stiamo vivendo non è un esperimento di un modello alternativo di progresso (tra l’altro uno dei punti caratteristici della “decrescita felice” è quello di aumentare e valorizzare i rapporti fra le persone, a scapito di una riduzione del tempo dedicato alle attività produttive), ma una terribile tragedia, forse resa possibile nella dimensione che stiamo vivendo  (ovviamente in maniera non prevista e voluta) da due caratteristiche importanti dell’attuale modello basato sulla necessità di una crescita economica: la globalizzazione (che sicuramente ha influito sulla sua diffusione e sull’indisponibilità dei presidi in una fase iniziale) e l’elevato, progressivo sfruttamento poco rispettoso della natura (aumento esponenziale delle zoonosi negli ultimi anni proprio nelle aree a maggior crescita: Cina e Asia in generale e Brasile).

  6. @Giorgio.

    Le tue osservazioni sono pertinenti, la concezione etico-economica del concetto di “decrescita felice” non merita l’impronta negativa che le è caduta addosso.

    Nella sua versione originale significava puntare ad un uso razionale e rispettoso delle risorse della nostra terra che sono di tutti. Una concezione in questi termini sostenibile.

    Ma nel discorso politico e sociale (almeno in Italia) è diventata altra cosa per i più. Questa idea è stata imbastardita e sporcata dagli infiniti No-xxx, No-xxx basati sostanzialmente sui sospetti e sull’ignoranza (un esempio tragico dati i tempi: No vaccini, No scienza medica … perché le medicine fanno guadagnare chi le produce…). 

    Quindi, nello stesso tempo, ti si può dar ragione o anche torto, bisogna definire esattamente di cosa si sta parlando.

    Per quanto riguarda le aree di sviluppo “bruto” che hai citato, concordo col tuo giudizio, ma quei paesi sostanzialmente, quando interpellati, ti rispondono: tu mondo occidentale sviluppato (Europa e Nord America in sostanza) ti sei sviluppato economicamente bruciando risorse del mondo (di tutti, quindi..) ora tocca a noi. 

    Solo una difficilissima (mutica, impossibile..?) cooperazione internazionale può evitare  questo rovinosa situazione.

    Ciao. ^A^

  7. Sono contento che quella che voleva essere una battuta abbia dato il via a un dialogo cosi ben argomentato. La festa riportata in foto prevedeva rigorosamente l’uso di tutto materiale che avrebbe dovuto essere riportato a casa dopo l’uso, niente plastica a perdere, ne carta, e comunque nulla doveva sporcare i luoghi utilizzati. vale a dire che questa cena è stata fatta nei giardini della Reale Mandria tutto auto prodotto e tutto rigorosamente bianco.

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