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8 commenti su “Cicloripetente”

  1. La foto mi piace molto.
    L’attesa del ragazzo mi sembra superi quella della chiamata per trasportare velocemente una pizza o un sushi all’altro capo della città e interroghi chi la guarda sul futuro delle nuove generazioni.
    Questo tipo di lavoro rende autonomi in misura adeguata a progettarlo? Bisognerebbe obbligare le ditte a garantire più tutele o questa pretesa rischierebbe di ucciderebbe anche questa possibilità? Quanti giovani considerano veramente un valore la libertà che questo tipo di lavoro consente rispetto alla monotonia e agli obblighi del lavoro d’ufficio?

    O forse sono solo preoccupazioni di chi, avanti con l’età, abituato ad un lavoro a tempo indeterminato che spesso durava tutta la vita lavorativa, vede questo sviluppo come un passo indietro rispetto alle conquiste che i nostri genitori hanno ottenuto lottando?

     

  2. Aurelio ha optato per il taglio per eliminare il contenitore Ha scelto la via più semplice, bene anche così.

    Resta lo sfondo eccessivamente presente.

    Giorgio, forse la mia esperienza lavorativa è stata particolare, o sono uno dei tanti che si è adattato al lavoro continuativo. Ho vissuto 38 anni  della mia vita in ufficio, una sicurezza nel dare e nell’avere. Una monotonia che ha avuto pregi e difetti. Fortunatamente ho drasticamente cambiato lavoro diverse volte, pur restando nello stesso ente. Pensare che un giovane, come quello ritratto, debba ritenere valido quel lavoro, ammesso anche che la ditta lo corrisponda tutto il dovuto, ce ne vuole. Certamente è autonomo, sarò retrogrado, ma resta un lavoretto per sbarcare il lunario. Giovani che apprezzo molto, giovani che invece di piangersi addosso, si danno da fare. La società sta cambiando, il posto fisso è una visione retrograda, ma il mondo del lavoro resta legato al passato, tutto ruota ancora attorno a quella visione retrograda. Certamente questa è un’epoca di cambiamenti, cambiamenti in attesa di equilibrio tra domanda, offerta e preparazione, equilibrio ancora lontano da raggiungere.

  3. Scodavo di mettere in evidenza un particolare.

    Dicevo che lo sfondo restava invadente, ma  per esigenze di formato il taglio a dx è stato accompagnato da uno in alto. Questo ha contribuito ad attenuare l’invadenza dello sfondo. Il taglio ha reso lo sfondo più monotono, lo ha semplificato. In particolare il lampione non è completo, non attira più lo sguardo, si confonde con il resto, e l’edificio ha perso l’articolazione dei piani, resta un susseguirsi di archi uguali.

    Interessante come una foto possa cambiare con un semplice taglio.

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