Favaro Cristina


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4 commenti su “L’ombra ispiratrice”

  1. Secondo me l’ambientazione merita di essere fotografata, quel che non mi convince è la composizione. Se il titolo non mi inganna, gli elementi più significativi sono l’ombra e la vecchia macchina da scrivere, allora il lampadario così imponente finisce di distrarre, così come mi lasciano perplessi quegli scaffali alla parete (o vetrine di un mobile ?) completamente vuoti, nonostante i fogli in terra lascino intendere che qualcuno ci sta lavorando in quella stanza e su quei tasti. Interessante ma da rivedere a mio modesto avviso. Ciao

  2. Dissento da Marco; premesso che a me le foto d’atmosfera piacciono, anche se sembra mancare il mitico “punctum”, qui vedo un’ombra offuscata, indice di un pensiero difficile da esprimere, da parte di quell’autrice i cui fogli sono per terra ed un’idea di realismo, data dal lampadario, che in sostanza ostacola le suggestioni dell’immaginare. Forse ci sono anche altre soluzioni nella gestione dei colori, ma a me piace anche così. ^A^

  3. A prima vista quel lampadario mi è sembrato un intruso, ma poi riguardandolo mi è sembrato la chiave di lettura dell’immagine. Una vecchia stanza con un mobile con una grande specchiera. Una macchina da scrivere ed una sedia vuota, nella macchina un foglio , altri per terra. Queste le due parti, il lampadari e la macchina da scrivere connotano la scena, la macchina da scridere con la sedia vuota indice a pensare ad una assenza che l’ombra indefinita evoca. Pertanto la mia percezione è stata quella di rappresentare una persona che non c’è più attraverso le sue cose, una stanza e la macchina da scrivere. Una persona venuta a mancare prematuramente, ancora lì i suoi ultimi lavori, aspetto giovanile la sua ombra. Una lettura un poco triste, anche in tono con le cromie cupe dell’immagine
    Il titolo porterebbe ad una diversa lettura, ma per me i titoli sono delle gabbie che a volte preferisco non considerare.
    Apprezzo molto la fantasia di Cristina nel comporre la scena, anche se le sue intenzioni non sono state da me recepite appieno.
    Giovanni.

  4. Le intenzioni dell’autore sono sempre difficili da cogliere specie quando sottese lasciando spazio a più interpretazioni.
    In sintesi potrei dire, Il buio è la mente, luce l’ispirazione , i pensieri in molto casi felici si traducono in scrittura.
    Grazie a tutti per l’attenzione.
    Ciao

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