3 commenti su “ferite”

1. Un dettaglio espressivo quanto basta, ottimamente aderente al tema. Ciao

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2. Denti di drago di gomma e metallica ferita… togli il piccolo arco arrugginito del cerchione, tende a banalizzare l’effetto…

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3. Ciao Paola, si può davvero fare fotografia con tutto; anche con una lamiera tagliata e arrugginita! La fotografia non deve necessariamente rappresentare la bellezza, può rappresentare qualsiasi cosa, essere, situazione o stato; basta che dallo scatto si capisca con chiarezza il ruolo, che ciascun elemento compositivo scelto, gioca nel linguaggio espressivo. Allora anche gli elementi apparentemente meno attraenti e fotogenici, diventano significativi.
   In questo scatto partendo da una vecchia auto con la carrozzeria rovinata l’autrice ha cercato di valorizzare quei tagli sulla superficie liscia e colorata “forte” (senza un colore così deciso che “stacca”, l’impatto non sarebbe stato della stessa intensità) per produrre un effetto grafico che ci riporta a ferite.
   Si tratta alla fine di un minimalismo di estrema semplicità, ma che funziona molto bene, perché Paola aveva chiaro in mente che cosa l’aveva colpita nella sua osservazione di questi particolari “le ferite”, e ha saputo trasmetterlo con altrettanta chiarezza. Anche io penso che quel pezzettino di cerchione risulta superfluo.
   Alla base, vi è un grande spirito di osservazione e una capacità di “isolare” gli elementi interessanti dal contesto globale; operazione che in fotografia penso si chiami… inquadratura.
   Secondo me la presenza della ruota rovina la lettura; è come se la sua presenza ci riportasse alla realtà, facendo svanire la possibile lettura di ferite surreali, …. quelle sono solo tagli “ferite” in una lamiera di una vecchia auto. Diciamo che mi sarebbe piaciuta una foto che ritraesse la sola lamiera della carrozzeria, ma questa è la foto di Paola, non la mia.
   Cordialmente Gio.

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