Luppi Angelo


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4 commenti su “canta”

  1. Una serie interessante come sempre quando indaghi nel minimalismo dei particolari, sempre attratto dalla decadenza delle cose, dalla corrosione del tempo. Fra le tre questa la preferisco, forse per i colori o forse per i bianchi svelati da quegli strappi nella carta. Segue, in ordine di preferenze, “leparoledelmondo”, ed infine “larete”. Ciao

  2. Anche a me piace di più questa, non disdegno le altre, ma questa restituisce una sensazione immediata di un manifesto che il tempo ha deturpato, fino a rendere incomprensibile quello che vi era scritto. Tutto finisce, nessuna cosa è eterna.
    Cordialmente Giovanni.

  3. Ben ritrovato, Angelo. I giochi figurativi delle cortecce di betulla sono infiniti. Si arrotolano come pergamene; sulle quali i manifesti un tempo erano scritti.
    Ciao.

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